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ACRAM è un’azienda specializzata in macchine enologiche e, in particolare, in impianti di microfiltrazione del vino e sistemi completi per gestire tutti i processi di cantina.

Sappiamo che la filtrazione del vino prima che sia imbottigliato è un’attività fondamentale in cantina ed anche una delle più delicate da cui dipende la qualità finale del prodotto e la sua stabilità nel tempo.

Per questo motivo gli impianti di microfiltrazione prodotti dall’Azienda ACRAM permettono di rendere automatici, sicuri e perfettamente controllabili tutti i processi di filtrazione. Il tutto è reso facilmente gestibile da software gestionali realizzati su misura e perfettamente personalizzabili in base alle esigenze del Cliente finale.

La microfiltrazione secondo ACRAM

La microfiltrazione secondo ACRAM

L’azienda ACRAM è leader nella progettazione e produzione di impianti per la microfiltrazione del vino nelle fasi antecedenti l’imbottigliamento del vino e per questo sono posti nella parte iniziale delle linee di imbottigliamento.

Un impianto di microfiltrazione permette di effettuare le seguenti operazioni in cantina in modo altamente automatizzato:

filtrazione pre-imbottigliamento, lavaggi e sanitizzazioni. Filtrazione pre-imbottigliamento

Il vino viene opportunamente filtrato prima di essere imbottigliato grazie all’utilizzo di filtri che eliminano gli elementi indesiderati nel prodotto e le particelle solide in sospensione che possono compromettere la qualità organolettica del prodotto finito. Il software di gestione permette di tenere sotto controllo tutti i parametri fondamentali del processo di filtrazione (pressione, temperatura, volume) e di generare gli allarmi necessari se i parametri vanno al di fuori delle specifiche impostate.

Lavaggi e sanitizzazioni

La pulizia e la sanità dei macchinari sono fondamentali per ottenere un prodotto di qualità costante, per questo motivo le operazioni di lavaggio sono attivate in modo programmato per ottenere la massima pulizia di tutte le parti del sistema.

In particolare possono essere eseguite le seguenti operazioni:

risciacquo con acqua fredda, calda o di servizio filtrata, sanitizzazione con acqua a diverse temperature o vapore, pulizia con prodotti specifici. Sistemi di sicurezza e di controllo

Affinché l’impianto sia sempre efficiente e lavori senza commettere errori, sono presenti diversi sistemi di sicurezza e di controllo.

In particolare le membrane dei filtri sono controllate da un fitto sistema di allarmi e di sensori. Inoltre l’intero sistema di controllo è costituito da un insieme di segnali ed allarmi distribuiti per tutta la linea e visualizzabile dall’operatore con un sinottico dettagliato.

I prodotti ACRAM

ACRAM progetta una vasta gamma di prodotti per la microfiltrazione del vino:

housing per microfiltrazione, impianti di microfiltrazione manuale, semiautomatica ed automatica.

Sono disponibili diversi modelli di housing per la microfiltrazione, con diversi accessori, che possono montare fino a 30 filtri.

Gli impianti di microfiltrazione manuali permettono di filtrare il vino, l’acqua utilizzata per i lavaggi, il vapore, i gas necessari al funzionamento del sistema e di dosare in maniera corretta i prodotti per la pulizia dell’impianto.

Negli impianti di microfiltrazione automatica invece l’intero processo è altamente automatizzato e tenuto sottocontrollo da un software di gestione centralizzato.

Tutti gli impianti possono essere personalizzati con l’utilizzo di una vasta scelta di accessori come gli scambiatori di calore per il riscaldamento del vino e dell’acqua di lavaggio e dosatori di sostanze utili al processo.

Sul sito dell’Azienda ACRAM potrai trovare tutte le informazioni utili e dettagliate ai suoi impianti di microfiltrazione.

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Per descrivere i vini prodotti da Marco Burdisso non si può prescindere dal territorio in cui questi vini nascono ed evolvono. Ci troviamo infatti nel cuore delle Langhe, territorio che ha una lunga tradizione nella coltivazione delle uve e produzione del vino di qualità.

Parlando di Langhe vengono in mente vini importanti che reggono bene l’invecchiamento e l’affinamento in cantina, anche se il Dolcetto è da sempre un’uva tradizionale di queste terre che ha seguito l’uomo nella sua storia e nelle sue alterne vicende.

In realtà il Dolcetto non è un’uva particolarmente generosa nella produzione o resistente alle malattie, ma è sempre stata una compagna fidata dei contadini che venivano ricompensati dalla inusuale dolcezza dei suoi frutti.

È proprio su queste colline ricche di castelli e su cui si sono combattute antiche battaglie che nascono i vini di Marco Burdisso e della sua azienda vinicola, piccola, ma che offre prodotti di grande qualità.

L’Azienda, nata nel 1922, con il tempo si espande e si specializza in vini dalle caratteristiche organolettiche che ricordano in pieno il territorio dove nascono come il Langhe Dolcetto Linea Nera 2012 i cui vigneti si trovano nelle zone più vocate alla produzione del vino Dolcetto.

Langhe Dolcetto Linea Nera 2012

Langhe Dolcetto Linea Nera 2012

Versandolo nel bicchiere si viene subito colpito dal suo colore rosso rubino con una bellissima unghia violacea trasparente. Le lacrime che bagnano le pareti del bicchiere sono abbastanza fitte e lente nello scorrere e fanno presagire ad una struttura interessante che ritroveremo in bocca.

Al naso il primo impatto è di un sentore vinoso, che ricorda i vini giovani, accompagnato da note di frutti rossi maturi.

In bocca i tannini sono eleganti e piacevoli sostenuti da una buona freschezza. Il finale regala le caratteristiche organolettiche classiche del vitigno con un retrogusto piacevolmente amaro.

La sua gradazione alcolica di 12% lo rende un vino abbinabile ad un gran numero di piatti della cucina regionale.

Acquista online i vini di Marco Burdisso sul sito Byvino.it.

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Ghidi Metalli è un’azienda storica toscana che da anni è impegnata nella costruzione di serbatoi in acciaio inox per l’enologia lavorando a stretto contatto con cantine e produttori di vino per apportare continue innovazione ne suoi prodotti enologici.

Innovazione è la parola d’ordine di Ghidi Metalli i cui laboratori sono sempre alla ricerca di nuovi brevetti e tecnologie utili a migliorare la qualità dei loro prodotti, non è un caso che Vinci, terra natale del genio poliedrico Leonardo, si trova a poca distanza dall’Azienda.

Ghidi Metalli e l’acciaio inox

Ghidi Metalli e l’acciaio inox

Ghidi Metalli si è specializzata da anni nella lavorazione e progettazione di attrezzature enologiche in acciaio inox grazie ai suoi numerosi vantaggi rispetto ad altri materiali:

non altera le caratteristiche organolettiche del vino o mosto, pulizia semplice, non trattiene batteri sulla sua superficie, inerte alle corrosioni da parte del vino, non altera le sue caratteristiche nel tempo, resistente all’azione degli agenti esterni, facilità di stoccaggio e movimentazione.

Tra le caratteristiche che rendono i prodotti in acciaio inox della Ghidi Metalli di alta qualità c’è la saldatura TIG ( Tungsten inert gas). Si tratta di un tipo di saldatura effettuata con elettrodo in tungsteno che elimina l’ossigeno e che non aggiunge materiale per la saldatura ma unisce soltanto due parti diverse di acciaio.

Macchine enologiche prodotte da Ghidi Metalli

Macchine enologiche prodotte da Ghidi Metalli

Numerosi sono i prodotti in acciaio inox (AISI 304 e AISI 316) prodotti dall’Azienda Ghidi Metalli:

serbatoi a sistema pneumatico, serbatoi da stoccaggio, fermentini a sistema pneumatico, serbatoi isotermici, cisterne, miscelatori con motoriduttore, miscelatori con motovariatore.

Tutte queste attrezzature enologiche possono montare una vasta gamma di accessori:

galleggiante e kit pneumatico, braccio sollevamento galleggiante, portalivello con lamiera di protezione, assaggiavino inox, scarico parziale, scarico totale, poggiascala, fascia refrigerante stampata, termometro, caldaia per fermentazione malolattica. Il serbatoio Onda®

Il serbatoio Onda®

Ghidi Metalli ha recentemente portato sul mercato il suo ultimo prodotto, il serbatoio Onda®, che ha ottenuto la segnalazione al “Premio all’innovazione Viticola ed Enologica SIMEI-ENOVITIS 2011”.

Si tratta di un serbatoio altamente innovativo, progettato insieme alla Facoltà di Agraria dell’Università di Pisa, che punta su tre innovazioni uniche:

iniezione di gas dal fondo; movimentazione e rimontaggio del mosto senza utilizzare pompe; possibilità di essere utilizzato in ogni fase di produzione del vino (fermentazione, affinamento, stoccaggio)

Il serbatoio Onda® è particolarmente indicato per la produzione di vini biologici in quanto è un sistema chiuso facilmente pulibile e permette di ottenere il controllo microbiologico senza utilizzare anidride solforosa.

Il serbatoio Onda® monta sul fondo 5 sonde il cui compito è di iniettare gas all’interno del serbatoio stesso per movimentare la massa del prodotto senza l’utilizzo di pompe di rimontaggio. L’inserimento di questi gas è altamente automatizzato grazie all’utilizzo di un sofisticato programma.

Grazie a questa movimentazione il prodotto contenuto nel serbatoio viene reso omogeneo riducendo la produzione di feccia e migliorando l’estrazione fenolica.

Il serbatoio Onda® è fornito di un sofisticato sistema di rimontaggio in acciaio inox formato da un pistone pneumatico al quale sono collegati un disco (che con il suo movimento mette in moto la massa del prodotto) e una valvola di non ritorno (che fa salire il prodotto dentro il tubo e lo versa dall’alto sul cappello delle vinacce).

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Le etichette del vino sono veramente importanti in una strategia di marketing completa? Quanto è influenzato il consumatore dall’etichetta della bottiglia di vino?

La qualità del vino è sempre più elevata, sono migliaia le cantine di tutto il mondo che producono vini di alto livello e sono sempre più numerosi i paesi emergenti che invadono il mercato con bottiglie che nulla hanno da invidiare a quelle prodotte nel vecchio continente.

Oggi le riviste enologiche, le guide enogastronomiche, internet e i social network possono aiutare il consumatore appassionato ad informarsi prima di acquistare una bottiglia di vino, ma la maggior parte dei consumatori occasionali non ci capisce quasi nulla e rimanda la scelta dell’acquista all’ultimo momento quando si trova in enoteca o nel supermercato. Il problema è che si trova di fronte a centinaia, se non migliaia, di etichette di vino diverse e sceglierne una è veramente complicato.

L’importanza delle etichette del vino nell’acquisto

L’importanza delle etichette del vino nell’acquisto

Numerosi studi di marketing del vino hanno però dimostrato che la maggior pare dei consumatori acquista una bottiglia giudicandola dall’etichetta e non dal vino in essa contenuto. Da qui l’importanza per le cantine di avere etichette di vino attraenti e che possano convincere l’acquirente sulla bontà del loro vino.

Inoltre una bella etichetta di vino riesce ad influenzare anche gli esperti di vino che, a causa del gran numero di bottiglie in commercio, è impossibile che conoscano tutti i produttori del mondo. Infatti le degustazioni di alto livello vengono fatte “alla cieca”, ossia le bottiglie sono coperte in modo che la forma della bottiglia e la grafica dell’etichetta non influenzi il giudizio degli esperti intenditori.

Queste informazioni sono fondamentali per un produttore di vino che sta pianificando una strategia di marketing integrata che non può prescindere dal corretto investimento nel packaging (bottiglia ed etichetta).

Etichetta di vino perfetta?

Etichetta di vino perfetta?

Esiste l’etichetta del vino perfetta adatta a tutte le occasioni? Assolutamente no, perché i mercati oggi sono mondiali ed ogni paese va gestito in maniera differente. È per questo motivo che le grandi multinazionali del vino imbottigliano lo stesso vino in bottiglie con etichette diverse a seconda del paese in cui stanno esportando la loro produzione. Magari una etichetta di vino che viene considerata di lusso in un paese può rappresentare un prodotto di basso livello in un altro.

Comunque una etichetta di vino dovrebbe inviare le corrette informazioni al consumatore riguardo:

il vino contenuto nella bottiglia, la storia dell’azienda produttrice, le caratteristiche del territorio di provenienza.

Ricordate che nello scaffale l’etichetta della bottiglia di vino è il biglietto da visita del produttore e da questa il consumatore si fa una prima impressione sul suo contenuto. E, come spesso si dice, non c’è una seconda possibilità di fare una buona prima impressione.

Etichette di vino ed etichettatrici

Etichette di vino ed etichettatrici

Ormai abbiamo capito l’importanza di applicare una bella etichetta al vino e ad affidarci ad aziende di marketing del vino esperte e professionali in grado di soddisfare le esigenze della nostra cantina e del mercato. Ovviamente risulta fondamentale per tutte le cantine, grandi e piccole, di dotarsi dei macchinari giusti per la corretta applicazione delle etichette del vino, ossia le etichettatrici per bottiglie.

Quali caratteristiche dovrebbe avere una etichettatrice di qualità? Essere affidabile, precisa anche per alte produzioni, automatizzata, alta velocità di produzione, velocità e semplicità di cambio formato.

Sul portale di Enologica Petrillo abbiamo una sezione interamente dedicata alle etichettatrici per bottiglie usate in cui puoi trovare il macchinario enologico in grado di soddisfare le esigenze della tua cantina.

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La chiarificazione del vino è una operazione fondamentale per ottenere un prodotto finito di qualità e con le caratteristiche organolettiche che rimangono stabili nel tempo.

Per raggiungere questi obiettivi è necessario utilizzare in cantina determinati macchinari enologici (decanter e separatori centrifughi) in grado di effettuare efficacemente la decantazione e la filtrazione del prodotto e la Flottweg è sicuramente un’azienda leader nella produzione di tali attrezzature.

L’azienda Flottweg produce una ricca gamma di decanter e separatori centrifughi che permettono l’operazione di filtrazione nelle varie fasi di produzione del vino:

chiarificazione del mosto, trattamento della feccia, chiarificazione del vino. La chiarificazione del mosto con i decanter Flottweg

Per ottenere un vino limpido si può effettuare la chiarifica fin dalle prime fasi della vinificazione, ossia lavorare sul mosto. In questo modo, anticipando il prima possibile la separazione del liquido dalle parti solide in sospensione, si evita la cessione di aromi indesiderati al vino finito.

Questa operazione di chiarifica del mosto può essere fatta utilizzando i decanter Flottweg che hanno numerosi vantaggi rispetto alla chiarifica tradizionale effettuata con la sedimentazione statica e la filtrazione con filtri a farina fossile:

filtrazione più veloce, minor tempo di contatto tra la feccia e il mosto, minori costi di gestione, qualità finale del prodotto più elevata, minor impatto ecologico e ambientale, tempi di pulizia della macchina minori, costruito in acciaio inox senza possibilità di cedere sostanze al liquido, intero processo automatizzato. Decanter Flottweg: centrifuga a coclea a tamburo solido

Centrifuga a coclea a tamburo solido

I decanter Flottweg sono basati sulla tecnologia della centrifuga a coclea a tamburo solido basata su un principio di funzionamento conosciuto fin dal secolo scorso. Naturalmente con il tempo le macchine sono state aggiornate e rese tecnologicamente all’avanguardia per migliorarne le prestazioni e renderle sempre più efficienti.

Applicando in modi differenti la centrifuga a coclea a tamburo solido l’Azienda ha prodotto decanter per soddisfare le più svariate esigenze ed in particolare quelle nel settore vinicolo con la chiarificazione del mosto e del vino.

Andiamo a studiare da vicino il principio di funzionamento del decanter Flottweg.

Il prodotto viene inserito nella macchina e subisce una prima centrifugazione delicata in cui vengono eliminate le sostanze solide in sospensione più grandi.

Quindi il prodotto arriva nel tamburo del decanter a forma cilindro-conica in cui le sostanze solide si depositano sulla parete interna dopo essere sottoposte ad una centrifugazione ad alto numero di giri. Molto importante è la dimensione e la forma del tamburo che deve essere idonea al prodotto che deve essere filtrato.

Parte fondamentale del decanter Flottweg è la coclea interna che rappresenta l’organo della macchina responsabile della movimentazione del prodotto. Questa, infatti, ruotando ad alta velocità differenziale rispetto al tamburo mette in movimento le particelle solide in sospensione facendole depositare sulla parete interna del decanter.

In particolare è fondamentale il numero di giri differenziale tra il tamburo e la coclea del decanter al fine di movimentare nel modo ottimale le particelle solide in sospensione nel liquido e farle depositare sulla parete del tamburo. Per controllare il numero di giri differenziale viene utilizzata una meccanica di trasmissione proprietaria Simp-Drive che li regola in base alla coppia della coclea.

Il liquido, una volta chiarificato, scorre verso l’altra estremità del tamburo dove si trovano le piastre di tracimazione e da qui fluisce nella camera di scarico. Anche la vasca di tracimazione è regolabile al fine di ottenere una chiarificazione adeguata al prodotto di partenza.

Il decanter Flottweg è costruito utilizzando materiali di alta qualità e in particolare l’acciaio Duplex per il tamburo e l’acciaio inox per tutte quelle parti della macchina che entrano a contatto con il prodotto. Sappiamo che l’acciaio inox è un materiale inerte nei confronti del mosto e del vino e non cede nessuna sostanza che possa compromettere le qualità organolettiche del prodotto.

Il separatore centrifugo Flottweg

Il separatore centrifugo Flottweg

Il separatore centrifugo Flottweg è una moderna attrezzatura per enologia in grado di separare meccanicamente i liquidi dalle sostanze solide in sospensione ed è particolarmente indicato quando le particelle solide in sospensione sono molto piccole e di densità variabile.

Studiamo da vicino il funzionamento del separatore centrifugo Flottweg.

Il prodotto viene inserito dall’alto attraverso un tubo d’ingresso, sottoposto ad una accelerazione centrifuga ad alto numero di giri e quindi spinto verso un pacco dischi nel tamburo in cui avviene la filtrazione. Le particelle solide si accumulano prima sul bordo del tamburo e quindi sul fondo dove vengono espulse in maniera automatica quando la macchina raggiunge il massimo numero di giri.

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Le linee imbottigliamento usate sono la scelta giusta per tutte le cantine che vogliono gestire direttamente tutte le fasi di imbottigliamento del vino e allo stesso tempo tenere sotto controllo i costi di acquisto iniziali.

Linee imbottigliamento usate, tutti i vantaggi

Per quale motivo optare per le linee imbottigliamento usate? Perché le macchine per enologia usate che fanno parte della linea di imbottigliamento conservano tutte le caratteristiche dell’attrezzatura nuova, sono ugualmente affidabili e garantiscono un’alta qualità di lavorazione senza possibilità di fermo produzione.

Molto importante è anche il vantaggio economico nell’acquistare le linee imbottigliamento usate. Abbiamo bisogno solo di un piccolo capitale per avere tutte le attrezzature enologiche che ci servono ed inoltre abbiamo la possibilità di acquistare macchine che nuove sarebbero troppo costose ed avere una linea di imbottigliamento veramente completa. Per ultimo, ma non per questo non importante, possiamo anche introdurre nella nostra linea delle attrezzature che non avevamo preso in considerazione per il loro costo elevato da nuove e che poi risultano molto utili per migliorare l’offerta dei prodotti della nostra cantina.

Linee imbottigliamento usate, progettiamole al meglio

Progettiamo le linee imbottigliamento usate

Come abbiamo prima accennato uno dei vantaggi di acquistare linee imbottigliamento usate è il risparmio economico. Per questo motivo ci possiamo permettere di progettare linee di imbottigliamento complete in modo da soddisfare le esigenze di ogni cantina.

Prima di tutto abbiamo bisogno di un macchinario che sia in grado di pulire le bottiglie che dovranno essere riempite. Sia che si tratti di bottiglie nuove e sia che si tratti di bottiglie usate (vuoto a rendere) è necessario pulire e sanizzare il contenitore per non compromettere le qualità del prodotto imbottigliato.

Le macchine che si occupano del lavaggio delle bottiglie sono le sciacquatrici e le lavabottiglie a tunnel.

Le sciacquatrici sono macchine formate da una pompa che spruzza l’acqua (demineralizzata e microfiltrata) ad alta pressione all’interno delle bottiglie. In seguito bisogna sterilizzare le bottiglie con un prodotto adatto allo scopo ed infine asciugate perfettamente.

Nella parte iniziale della sciacquatrice è posto un nastro trasportatore per l’inserimento delle bottiglie nella macchina che vengono opportunamente distanziate da una coclea ed infine inserite in una stella girevole provvista di pinze.

Le lavabottiglie a tunnel sono macchinari di grandi dimensioni formati da diversi moduli distinti il cui scopo è di pulire perfettamente le bottiglie che dovranno essere riempite di vino. Questa tipologie di macchina è particolarmente indicata per bottiglie usate che dovranno essere pulite prima del loro utilizzo (compreso l’eliminazione della vecchia etichetta).

Un nastro trasportatore permette il carico della macchina e l’inserimento delle bottiglie in appositi cestelli in cui rimarranno per tutto il tempo della lavorazione. Le bottiglie vengono portate gradualmente alla corretta temperatura per evitare shock termici, sottoposte all’azione degli ugelli che spruzzeranno acqua ad alta pressione, quindi sottoposte ad un bagno per favorire l’estrazione della vecchia etichetta ed infine asciugate.

Linee imbottigliamento usate, inserimento del vino

Imbottiglaimento vino

A questo punto si passa alla seconda fase ossia l’imbottigliamento del vino vero e proprio usando le riempitrici, altra macchina fondamentale delle linee imbottigliamento usate. I produttori di macchinari hanno in catalogo una vasta scelta di macchine riempitrici che utilizzano varie tecnologie di riempimento per soddisfare le esigenze di grandi e piccole cantine. Una riempitrice di alto livello deve avere le seguenti caratteristiche:

resistenza, velocità e semplicità di cambio formato, possibilità di lavorare su molti formati diversi, alta produzione oraria. Le macchine tappatrici

Una volta che le bottiglie sono state riempiti di vino passano alla tappatura che può essere effettuata con tappi di diversa tipologia: tappi di sughero, tappi sintetici, tappi stelvin, tappi a vite, tappi a corona e tappi di vetro. Ogni tipologia di tappo ha le sue caratteristiche particolari e relativi vantaggi anche se le aziende stanno lavorando molto per trovare i sostituti dei tappi di sughero per ovviare al loro inconveniente, ossia l’odore di tappo. Comunque ancora non sono state individuate alternative valide che possano sostituire in pieno il buon vecchio tappo di sughero.

Le linee imbottigliamento usate complete dovrebbero avere al loro interno una macchina tappatrice (a seconda del tappo usato) unita ad una  capsulatrice per l’applicazione della capsula in stagno o termoretraibile.

Il monoblocco come scelta per le linee imbottigliamento usate

Finora abbiamo studiato separatamente le varie macchine enologiche che possono formare le linee imbottigliamento usate. Una scelta diversa potrebbe essere quella di optare per un monoblocco, ossia una struttura unica che al suo interno ingloba le operazioni di sciacquatura, riempimento e tappatura finale.

Il vantaggio del monoblocco è la sua compattezza e quindi permette di avere le stesse caratteristiche delle linee di imbottigliamento in spazi ridotti e a costi più contenuti rispetto alle macchine singole.

Sul portale Enologica Petrillo potrai trovare una vasta scelta di linee imbottigliamento usate.

Vai alla sezione dedicata ai linee imbottigliamento usate:

Linee imbottigliamento usate

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Le pompe centrifughe, così come le pompe peristaltiche, sono attrezzature per enologia presenti in ogni cantina grazie alla loro vasta modalità di impiego usate per travasare il vino da un serbatoio all’altro oppure per permettere determinate operazioni di cantina come la filtrazione.

Le pompe centrifughe sono formate da una camera a sezione crescente al cui interno è posto un organo rotante mobile (girante) che ruota a velocità molto elevate. Il vino grazie alla depressione che si viene a creare al centro della camera viene aspirato da un serbatoio e spinto per compressione verso la parte esterna della camera per essere trasferito nell’altro serbatoio.

Pompe centrifughe struttura

Andiamo ad esaminare i componenti di cui sono costituite le pompe centrifughe:

distributore: è la parte fissa della pompa centrifuga in cui entra il vino da un’apertura posta sull’asse di rotazione dell’organo rotante e da cui esce in direzione ortogonale verso l’esterno, organo rotante: è il cuore della pompa che, grazie alla sua alta velocità di rotazione, permette il travaso del vino. È formato da un disco fissato, su un albero, su cui sono montate delle pale

Le pompe centrifughe non autoadescanti per funzionare correttamente devono essere prima riempite internamente di vino e quindi messe in funzione. Questo perché l’organo rotante non è in grado di espellere l’aria dalla macchina e creare la depressione utile per aspirare il liquido. Per ottenere questo scopo si monta nella parte iniziale del condotto di aspirazione una valvola di non ritorno che permette al liquidi di fluire solo in una direazione.

Le pompe centrifughe hanno notevoli vantaggi:

modo di funzionare molto semplice, struttura priva di componenti delicati o complicati, trasferimento del vino costante, costi di avvio e di funzionamento contenuti, dimensioni ridotte, facili da trasportare, ampia gamma di utilizzi. Pompe centrifughe modello TCD Tecnicapompe

Pompe centrifughe TCD

Le pompe centrifughe TCD prodotte dal marchio Tecnicapompe, sono montate nei vinificatori in quanto particolarmente indicate per il rimontaggio del mosto al fine di irrorare il cappello di vinaccia. Un altro loro impiego molto diffuso quello di travasare il vino tra serbatoi di capacità elevate grazie alla loro portata elevata.

Le pompe centrifughe TCD permettono di ottenere un rimontaggio del prodotto senza alterarlo dal punto di vista organolettico, inoltre permettono di trasferire insieme al mosto anche la parte solida del prodotto senza disintegrarla e far fuoriuscire le parti poco nobili in esso contenute.

Il segreto di queste pompe centrifughe è contenuto nella vite interna alla pompa, al suo particolare profilo girante e ad un aumento graduale del corpo a voluta. In questo modo si ottiene un rimontaggio delicato e senza stress per il prodotto, nessuna possibilità di intasamento interno della pompa e di danneggiare le sostanze solide in sospensione nel prodotto. Allo stesso tempo questa tecnologia costruttiva permette di ottenere portate molto elevate (fino a 120.000 litri/ora).

Inoltre numerosi test compiuti nell’arco di molti anni di sperimentazione pratica hanno evidenziato una migliore estrazione del colore dalla bucce.

Pompe centrifughe modello CS CSF Inox

Pompe centrifughe modello CS CSF Inox

Le pompe centrifughe modello CS della CSF Inox sono pompe centrifughe a girante aperta in cui le parti che vengono a contatto con il vino sono interamente fatte in acciaio inox AISI 316.

Il motore montato sulla pompa permette di ottenere portate fino a 500 m³/ora e rendimenti elevati.

La struttura di queste pompe centrifughe è facilmente ispezionabile grazie ad una chiusura del corpo tramite un morsetto, per questo motivo sono facilmente smontabili e semplici da pulire.

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Tra le attrezzature per enologia più utilizzate sicuramente i serbatoi per il vino sono quelli che partecipano nella maggior parte delle fasi di vinificazione e sempre presenti nelle cantine. Attualmente i più utilizzati sono i serbatoi in acciaio inox grazie alle numerose qualità di questo materiale.

Attrezzature per enologia e l’acciaio inox

Attrezzature per enologia

Considerata l’importanza della qualità del materiale con cui devono essere costruite queste attrezzature per enologia, l’acciaio deve essere certificato in modo da ottenere un prodotto di alta qualità. In questo caos la tipologia di acciaio inox più diffusa è l’AISI 304 e l’AISI 316 che sono due qualità di acciaio inox certificate e riconosciute da tutte le aziende del mondo.

L’acciaio inox AISI 304 è quello più diffuso (copre circa il 50% della produzione mondiale), è resistente ad un alto numero di effetti corrosivi ma in alcuni ambienti può subire gli effetti di agenti corrosivi, soprattutto all’aria aperta.

L’acciaio inox AISI 316 è invece quello più resistente alle corrosioni e, avendo un’alta percentuale di nichel, ha una struttura interna molto stabile.

Fatte queste premesse andiamo ad elencare tutti i vantaggi dei serbatoi in acciaio inox nel campo enologico:

Facilità di pulizia: ricordiamo che per una corretta vinificazione è fondamentale operare con attrezzature per enologia perfettamente sane e pulite. Molto importante è la capacità di un serbatoio di essere pulito tra un’operazione e l’altra prima dell’inserimento del nuovo vino o mosto e l’acciaio inox corrisponde perfettamente a queste caratteristiche (cosa che non si ha nei serbatoi in cemento oppure le botti di legno). Non cede sostanze indesiderate: un’altra caratteristica molto importante delle attrezzature per enologia è che non devono cedere sostanze presenti nei loro materiali al vino che contengono per non compromettere le qualità organolettiche del prodotto. L’acciaio inox ha questa qualità al contrario dei serbatoi di cemento o di legno. Non subisce gli effetti della corrosione: un grande pregio dei contenitori per vino in acciaio inox è che non sono soggetti alla corrosione. In questo caso la protezione è nei due sensi, sia interna per non subire gli attacchi del vino contenuto e sia esterna, se il serbatoio è posto all’esterno, da parte degli agenti atmosferici. Alta capacità di scambio termico e di isolamento: come sappiamo è fondamentale in enologia il continuo controllo della temperatura in tutte le fasi della produzione del vino. In particolare sarà necessario alzarla nelle prime fasi della vinificazione per consentire ai lieviti di far partire la fermentazione e poi è necessario non farla alzare di troppo per avere una fermentazione controllata e di qualità. I serbatoi in acciaio inox permettono in pieno questi controlli grazie al materiale di cui sono fatti e ad eventuali fasce di scambio termico montate per questo scopo. I serbatoi: attrezzature per enologia presenti in tutte le fasi di vinificazione

Come abbiamo prima accennato i serbatoi per il vino sono attrezzature per enologia che ritroviamo in molte delle fasi di produzione del vino.

Un loro primo compito è quello di stoccare e conservare il vino o mosto tra una fase e l’altra di produzione e per questo motivo nelle cantine è sempre presente un alto numero di serbatoi per il vino. Per ottimizzarne lo stoccaggio, spesso i serbatoi sono pallettizzati, ossia inseriti in una struttura resistente in modo da essere impilati ed occupare meno spazio in cantina.

Il vino, prima di essere messo in commercio, necessita di un periodo di affinamento e spesso vengono utilizzati i serbatoi in acciaio inox per la capacità del materiale di conservare il prodotto senza alterarlo e permettendogli di conservare tutte  le sue proprietà organolettiche e in particolare la freschezza e gli aromi primari.

I serbatoi in acciaio inox li ritroviamo anche nella fase di fermentazione sotto forma di vinificatori. Queste sono attrezzature per enologia molto importanti da cui dipende la qualità del risultato finale e l’acciaio inox è il materiale adatto per controllare perfettamente la temperatura.

Infine se vogliamo produrre vini spumanti, avremo bisogno delle autoclavi che sono sempre serbatoi in acciaio inox dotati di particolari accessori a corredo capaci di controllare tutto il processo di spumantizzazione e di sopportare pressioni interne elevate.

Sul portale Enologica Petrillo potrai trovare una vasta scelta di attrezzature per enologia usate. In particolare abbiamo a disposizione una vasta gamma di serbatoi per il vino:

 

Serbatoi per il vino

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La pressa pneumatica enologica è un macchinario il cui scopo è di sottoporre a pressatura le uve che arrivano in cantina. La pressatura è un’operazione fondamentale per ottenere vini di qualità e in commercio esistono varie tipologie di presse in modo che tutte le cantine possono trovare la pressa enologica che più si avvicina alle proprie esigenze.

La struttura della pressa pneumatica

La struttura della pressa pneumatica

In genere una pressa pneumatica per uso enologico è costituita da:

struttura in acciaio inox, gabbia cilindrica, membrana che si gonfia, motore elettrico.

La struttura è costruita totalmente in acciaio inox AISI 304 in quanto è un materiale resistente, non si rovina e non varia le proprietà organolettiche del prodotto. Nella parte bassa della struttura è posta un vasca di raccolta per il mosto fiore.

Nella struttura è contenuta una gabbia cilindrica sempre in acciaio inox in grado di ruotare intorno al proprio asse per ottenere la pressatura dell’uva in modo uniforme e favorire lo sgrondo.

La membrana è costruita di un materiale plastico per alimenti che si gonfia grazie all’aria compressa prodotta dal motore elettrico e che pressa il prodotto sulla parete opposta provvista di canalette di drenaggio ad alta capacità drenante che convogliano il mosto nella vasca di raccolta evitando contatti con l’ossigeno.

In particolare per prevenire ossidazioni non desiderate la pressa pneumatica può essere dotata di un sistema di inertizzazione che inietta gas inerte nella macchina.

Le tipologie della pressa pneumatica

In commercio vi sono varie tipologie di pressa pneumatica:

pressa pneumatica a gabbia aperta, pressa pneumatica a gabbia chiusa, pressa pneumatica a membrana singola laterale, pressa pneumatica a membrana singola coassiale, pressa pneumatica a membrana doppia.

Ogni tipologia di pressa pneumatica ha le sue caratteristiche specifiche a seconda dell’utilizzo che se ne vuole fare. In particolare l’inserimento dell’uva da pressare può avvenire dall’alto tramite una portellone da cui avviene anche lo scarico con un funzionamento discontinuo, oppure attraverso un attacco ad una estremità dell’asse di rotazione per ottenere un funzionamento continuo.

Pressa pneumatica a membrana laterale

La pressa pneumatica a membrana laterale è costituita da una membrana che è fissata solo ad una metà della gabbia interna in modo che gonfiandosi effettua la pressatura sulla metà opposta della gabbia forata. In genere la membrana si può gonfiare completamente anche in assenza di prodotto.

Il serbatoio può essere sia chiuso e sia aperto a seconda dei modelli e il drenaggio del mosto è reso altamente efficiente grazie a particolari canaline lucidate a specchio inserite sulla superficie interna del serbatoio.

Pressa pneumatica a membrana centrale

La pressa pneumatica a membrana centrale è formata da una gabbia forata in acciaio inox e da una membrana in gomma alimentare fissata lungo il suo asse.

In questo caso il gonfiaggio della membrana avviene dall’asse verso l’esterno in maniera uniforme in modo da ottenere un ottimo rapporto tra la superficie drenante e lo spessore dell’uva da pressare. I mosti ottenuti in questa modalità hanno pochi problemi di ossidazione grazie alla velocità del ciclo di pressatura.

Le fasi del funzionamento della pressa pneumatica

Andiamo a vedere da vicino le varie fasi del funzionamento della pressa pneumatica:

nella fase di riempimento in cui si inserisce l’uva nel serbatoio, la membrana è sgonfia sull’asse di rotazione e la superficie di sgrondo è completamente libera, nella fase di pressatura la membrana elastica viene gonfiata con aria compressa in maniera uniforme. Inoltre, grazie alla rotazione della gabbia, si ottiene una distribuzione uniforme del prodotto da pressare su tutta la superficie di sgrondo. In questo modo la fase di pressatura è veloce e si evitano fenomeni di ossidazione, nella fase di scarico la membrana torna nella posizione iniziale e il serbatoio viene svuotata dell’uva pressata.

Sul portale Enologica Petrillo potrai trovare una vasta scelta di presse pneumatiche usate che mantengono la qualità e le caratteristiche dei prodotti nuovi.

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Presse pneumatiche usate

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Gli sgrondatori sono attrezzature per l’enologia utilizzate nelle prime fasi di produzione del vino. In particolare servono per effettuare la separazione del mosto per setacciamento dell’uva dopo essere stata pigiata (sgrondatura) per poi inviarla nelle presse enologiche e permetterne la vinificazione in bianco. In questo modo si eliminano le parti solide dal mosto che potrebbero compromettere le qualità organolettiche del vino finito.

Sgrondatori a pressa continua

Gli sgrondatori sono macchine che hanno una struttura inclinata per lavorare con l’aiuto della gravità e scaricare le uve sgrondate nella pressa minimizzando il lavoro meccanico. Il vantaggio degli sgrondatori è che hanno un alto volume di produzione oraria, potendo lavorare su grosse quantità di prodotto, ma allo stesso tempo hanno lo svantaggio di produrre mosti poco limpidi, con grandi quantità di depositi solidi e con scarse qualità organolettiche dovute alla rapidità dell’operazione di sgrondatura.

In commercio esistono varie tipologie di sgrondatori a seconda del loro modo di funzionamento:

Sgrondatori statici che lavorano per semplice setacciamento, Sgrondatori che lavorano per setacciamento unito ad una pressatura leggera (sgrondo-presse). Sgrondatori inclinati con coclea

Gli sgrondatori inclinati con coclea sono macchine enologiche costruite in acciaio inox AISI 304 con un’ampia tramoggia di ricezione ad una estremità per ricevere le uve appena pigiate o le vinacce fermentate, una gabbia forata e una coclea ruotante al suo interno.

La sgrondatura, che può arrivare fino al 50% del prodotto iniziale, viene effettuata esclusivamente per setacciamento e, grazie alla posizione inclinata della macchina, lo scaricamento avviene per gravità nella pressa ad essa collegata.

Sgrondatori continui

Gli sgrondatori continui sono formati da una struttura inclinata in acciaio inox in cui è inserita una gabbia forata al cui interno è posta una coclea che ruota. Nella parte iniziale della macchina è posta una tramoggia con pareti di sgrondo per il caricamento delle uve e per una prima sgrondatura statica. Le parti solide passano ad una bocca di scarico posta inferiormente che esercita una pressione variabile per regolarne la qualità della sgrondatura.

Sgrondo-pressa Guarnotti

Sgrondo-pressa

La sgrondo-pressa Guarnotti è uno sgrondatore ad alta efficienza che permette una produzione di mosto fiore fino al 70% partendo da uva pigiate, vinacce fermentate e vinacce non fermentate.

Gli sgrondatori Guarnotti sono costruiti in acciaio inox AISI 304 con all’interno una coclea a passo variabile sempre in acciaio inox e una gabbia forata con fori obliqui. La macchina esercita una pressione di sgrondo regolabile a seconda della qualità del prodotto che si vuole ottenere.

Per ottenere un’alta qualità del prodotto, la croce di malta di vecchia concezione è stata sostituita con un sistema proprietario di nuova concezione posizionato all’interno della camera di pressione per effettuare una pressione delicata sulle uve.

Il macchinario si può smontare facilmente per ottenerne una perfetta pulizia dopo l’utilizzo.

Sul portale Enologica Petrillo potrai trovare una vasta scelta di sgrondatori usati e garantiti che mantengono la qualità e le caratteristiche dei prodotti nuovi.

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Sgrondatori usati 

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