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“Fu Ulisse, ammaliato da Circe, ad apprezzare per primo la magia di questo vino. Magia non è crearlo: è amore, passione, rispetto delle tradizioni; segreti racchiusi in una preziosa bottiglia, dove lui respira, vive e matura per rievocare l’antico incanto.”

L’estate è ormai giunta alla fine ma il sole caldo dell’autunno romano fa sentire i suoi effetti e ci invoglia a trascorrere una giornata fuori dalla città lontani dalla vita di tutti i giorni. Fortunatamente vicino Roma ci sono molti luoghi da visitare e abbiamo solo l’imbarazzo della scelta e stavolta i nostri viaggi ci portano verso sud, a calpestare le sabbie ricche di storia e a respirare quell’aria di mare che ha accarezzato il volto di tanti eroi.

Siamo nel Circeo, il promontorio roccioso che divide il Lazio dalla Campania che già nel suo nome evoca il ricordo di miti e leggende. Si narra che su queste spiagge sia approdato Ulisse e che vi rimase parecchio tempo ammaliato dalla maga Circe. Passeggiando per questi luoghi probabilmente anche noi rimarremmo estasiati dalla loro bellezza e varietà: mare cristallino e spiagge bianche ma anche un bellissimo parco naturale ricco di specie ormai introvabili.

Cantina Sant’Andrea: la storia

È proprio in questa terra che a metà del ‘900 la famiglia Pandolfo comprò un podere e con coraggio e fatica iniziò  a produrre un vino che sarebbe diventato ben presto simbolo ed emblema di questa terra di sole e di mare.

Naturalmente questi luoghi ricchi di storia non potevano che ospitare una famiglia con una storia altrettanto variegata. La famiglia Pandolfo originaria di Pantelleria, la piccola isola perla del Mediterraneo che ha dato i natali a tanti vini celebri, si trasferisce nel 1880 in Tunisia dove vennero piantate le prime viti che davano vita a vini famosi fino in Francia. Poi a cause delle vicende storiche di questa terra, ricordiamo che nel 1964 il presidente della Tunisia espropriò tutte le proprietà degli stranieri, la famiglia Pandolfo fu costretta a fuggire e, proprio come Ulisse, approdò sulle spiagge del Circeo. È grazie a queste vicende che oggi noi possiamo bagnare il palato con i suoi vini ricchi di sole e magia.

Cantina Sant’Andrea: Oppidum

Oppidum Cantina Sant’Andrea

Il vino della Cantina di Sant’Andrea che vi suggerisco è l’Oppidum ed è un qualcosa di insolito e particolare. Infatti per essendo un vino prodotto da uve moscato, è vino secco e non dolce come ci potremmo aspettare.

Il colore è un giallo paglierino carico con rilessi dorati e splendenti che ricorda subito il sole e il mare di questi luoghi. Naso intenso e variegato con intarsi di albicocca e frutta tropicale che riportano subito al vitigno di provenienza. In bocca è pieno, ricco e con continui rimandi aromatici alle sensazoni olfattive. Finale marino molto lungo.

La sua complessità e tipicità lo rendono un perfetto compagno a piatti di pesce elaborati e fritti misti.

Per ulteriori informazioni vai al sito di Cantina Sant’Andrea.

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