Ci troviamo in Piemonte, territorio storico per la produzione di vino di qualità, e precisamente tra le verdi colline di Langhe, Monferrato e Roero. Da queste parti il vino si produce da sempre, la tradizione la fa da padrona e non è facile portare novità, pensare e soprattutto agire in modo unico e lontano dai luoghi comuni.

Fatte queste premesse è strano e singolare trovare un produttore che, pur avendo sempre respirato quest’aria di tradizione fortemente radicata nel passato, parla di “andare contro corrente” e pensare al vino in modo diverso percorrendo strane nuove e mai battute.

Ma, come spesso avviene, sono proprio queste strade che permettono di scoprire nuovi mondi e nuovi sapori che altrimenti rimarrebbero nascosti o solo di sottofondo.

Il Piemonte secondo Gabriele Scaglione

Ostinatamente etichetta

Ostinatamente etichetta

“Ostinatamente” è il modo originale di interpretare il territorio da parte di Gabriele Scaglione e la sua filosofia enologica si nota già dal nome del vino.

Il produttore di “ostina” a presentare annate precedenti a quella attuale e ci “costringe” a degustare vini in modo diverso dal solito proprio per scoprire quelle qualità organolettiche da sempre presenti nel territorio ma rimaste nascoste troppo a lungo.

Fortunatamente siamo accompagnati nel nostro viaggio da un maestro di vigna e di cantina che, come un moderno Virgilio di dantesca memoria, ci prende per mano e ci fa lentamente scoprire nuovi profumi e sapori.

Ostinatamente: la degustazione

Ostinatamente

Ostinatamente

Ostinatamente è un vino prodotto da uve arneis e, dopo un’attenta vendemmia manuale, viene sottoposto ad un affinamento in acciaio per 10 mesi. Sicuramente la scelta dell’acciaio è dovuta al fatto di voler conservare al meglio le caratteristiche del territorio e ribaltarne nella bottiglia senza stravolgimenti inopportuni.

Il bicchiere viene invaso di un bel giallo paglierino intenso che, insieme agli archetti che lentamente scorrono sulle pareti di vetro, preannuncia aromi e sapori di una certa complessità. Al naso siamo subito colpiti da un’ondata di freschezza e di aromi floreali e agrumati intensi ma delicati nella forma. All’esame gustativo la prima impressione è di una certa morbidezza che avvolge il palato (ed ora si capisce il motivo degli archetti che avevamo notato nell’esame visivo) per poi lasciare spazio all’austerità e all’eleganza del territorio. I suoi 13 gradi di volume alcolico sono ben amalgamati con le altre caratteristiche organolettiche del vino rendendolo, nel complesso, ben equilibrato e perfettamente abbinabile con piatti delicati.

Per maggiori informazioni sui vini di Gabriele Scaglione visita il sito del produttore.

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