1578, Mar dei Caraibi La Isla: siamo approdati da qualche giorno su questa isola al centro del Mar dei Caraibi. I mesi passati sono stati proficui, abbiamo catturato un convoglio spagnolo carico di oro  e quanto ritorneremo a casa saremo così ricchi da far invidia alla stessa Regina. Per il momento ci godiamo un meritato riposo su queste spiagge bianche, selvagge e lambite da un mare azzurro e trasparente. L’isola è poco abitata ma nel piccolo villaggio nascosto dagli alberi c’è una taverna dove andiamo a rilassarci e a celebrare le nostre avventure. L’oste ci ha consigliato di provare una bevanda particolare e dissetante fatta con foglie di menta schiacciate con rum e limone verde. Ne siamo rimasti talmente colpiti che ne ordiniamo a botti intere e in nostro onore l’oste ha dato alla bevanda il nome di “Draquecito”. 

In fede Sir Francis Drake

Gli amanti dei coctail avranno sicuramente indovinato la bevenda che ha colpito Francis Drake, pirata inglese che fece dei Caraibi la sua seconda casa. Gli ingredienti sono semplici e inconfondibili: rum, menta e lime. Manca lo zucchero di canna che è stato aggiunto soltanto in seguito per rendere la bevanda più appetibile. Naturalmente stiamo parlando del mojito, uno dei coctail più famosi e tra i più bevuti nelle serate estive magari sulla spiaggia e con il nostro sguardo che si perde all’infinito.

L’origine del nome mojito

Mojito il coctail dei pirati

Mojito il coctail dei pirati

Quella che abbiamo raccontato è una leggenda e va presa come tale. L’unica cosa certa è che il mojito ha origini molto antiche e che la sua ricetta è mutata nei secoli seguendo il gusto del tempo. Anche l’origine del nome è incerta ed esistono diverse teorie sulla nascita del nome “mojito”. La prima lo fa derivare dal mojo, un condimento tipico della cucina cubana a base di aglio e agrumi, usato per marinare. Un’altra teoria lo lega alla traduzione della parola spagnola mojadito, che significa “umido“. Un’ultima ipotesi, poco attendibile ma circondata di grande fascino, lo fa risalire al termine vudù mojo, che significa “incantesimo“.

Ricetta per avere un perfetto mojito da “incantesimo” 

Prendere un bicchiere alto e inserire le foglie di menta, succo di lime, zucchero e uno spruzzo di soda, quindi pestare senza triturare cercando di non spezzare le foglie di menta. Aggiungere il ghiaccio, metà tritato e metà a cubetti, completare quindi con rum e ancora un top di soda. Guarnire con della menta a piacimento. ghiaccio spezzato (non tritato) e a questo punto potete aggiungere il rum bianco per poi completare il tutto con la soda o acqua gassata.

Una piccola variante consiste nel mescolare due tipi di rum, il primo chiaro invecchiato da uno a tre anni ed il secondo ambrato invecchiato fino sette anni. Ha un gusto ancor più deciso, ma il tasso alcolico è lo stesso del Mojito normale, dato che un rum più invecchiato diventa solo più morbido, e non più forte.

Curiosità e consigli sul mojito.

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