Archivio per la Categoria ‘Produttori vino’ Category

Quella di Triacca è una storia che ha come sfondo le innevate vette delle Alpi e che inizia nel 1897, quando Domenico Triacca decide di prendersi cura di un vigneto in una delle zone più vocate alla viticoltura della Valtellina. In quel preciso istante vengono gettate le basi della filosofia della casa Triacca che sono racchiuse nello slogan presente su tutte le etichette: “dalla mia vigna”. Queste semplici parole significano che la qualità del vino dipende dal vigneto, dal terroir in cui è immerso e che la vigna che deve essere amata, curata e rispettata.

La storia della qualità dei vini Triacca

I vigneti Triacca in Valtellina

Ormai è passato più di un secolo e ben quattro generazioni della famiglia Triacca hanno dato il loro contributo a far diventare grande questa cantina. I vigneti si sono allargati e alla tenuta in Valtellina si sono unite quelle in Toscana nel cuore del Chianti Classico e del Vino Nobile di Montepulciano e, per avere la certezza che l’alta qualità del prodotto fluisca in ogni bottiglia, tutte le uve utilizzate provengono dai terreni coltivati dall’azienda stessa.

Una delle colonne portanti dell’azienda Triacca è l’innovazione continua, tanto da poterli definire “pionieri” nel vigneto e in cantina. Innovazione che inizia in vigna, con l’uso di cloni selezionati di Nebbiolo disposti in filari ad alta densità di impianto e con pochi grappoli per pianta, e che continua in cantina con l’utilizzo di tecniche di vinificazione e con macchine enolociche all’avanguardia. Questi espedienti, oggi considerati la normalità ma un tempo alquanto fantasiosi, hanno permesso di migliorare la qualità delle uve e ottenere vini di altissimo livello.

Lo Sforzato secondo Triacca: San Domenico

Sforzato San Domenico

Il vino che oggi degustiamo è lo Sforzato San Domenico, vino figlio del freddo, considerato il più nobile dei rossi di montagna. Nasce infatti nelle tenute dell’azienda Triacca in Valtellina, il cuore delle Alpi, da vigneti di Nebbiolo disposti su ripidi pendii in ordinate terrazze sostenute da muri di sassi e coltivati con una estrema fatica che solo la passione permette di sopportare. Grazie al clima di montagna, il vino si arricchisce di profumi, di struttura ed eleganza.

Il nome “Sforzato” deriva dalla pratica di “forzare”, ossia prolungare la maturazione dell’uva lasciando appassire i migliori grappoli di Nebbiolo su graticci disposti in locali asciutti e ben areati. Questo ingrediente unico e inimitabile consente un’importante concentrazione degli zuccheri e delle sostanze aromatiche che, unito al successivo affinamento in botte, permette di ottenere un vino di grande struttura, complesso ma allo stesso tempo elegante ed equilibrato.

Alla vista regala un bel colore rosso rubino intenso, con una sottile unghia aranciata. Il calice si macchia di lacrime fitte che scendendo lentamente fanno presagire, come una sfera di cristallo, una grande struttura e concentrazione. I due mondi dei frutti e dei fiori si inseguono e regalano al naso accenti di ciliegia, prugna, frutta passita, violetta e rosa (impronte caratteristiche del Nebbiolo).

Al naso si propone con profumi austeri ma sensuali mentre il palato trattiene a lungo tanta materia. I due fronti in eterna battaglia, alcol e morbidezza da una parte e freschezza e tannicità dall’altra, sferrano i loro attacchi in perfetto equilibrio.

I sussurri della lunga permanenza in botte, 18 mesi, ancora di sentono e ne fanno presagire una vita ancora molto lunga.

L’abbinamento consigliato? Un camino acceso, il freddo della notte e una comoda poltrona.

Triacca: riferimenti e contatti

Tenuta La Gatta

V. Gatta, 33 – SS38

23030 Bianzone

Per approfondimenti: www.triacca.com

Segui Guido Cocozza l’autore dell’Enoblog Enologica Petrillo su Google+

Casale del Giglio è una storica cantina vinicola situata nel Sud del Lazio la cui parola d’ordine è sempre stata innovazione. Già negli anni trenta si iniziano ad intravedere i primi segnali di rinnovamento con la bonifica dei terreni paludosi dell’Agro Pontino, opera faraonica e complessa ma assolutamente necessaria per strappare la terra alla natura e poter iniziare la coltivazione della vite.

Casale del Giglio e la sua storia.

Casale del Giglio

Per la famiglia Santarelli, proprietaria di Casale del Giglio, il vino è un’antica tradizione e già nel 1955 realizzava a Roma una cantina di imbottigliamento del vino.

Nel 1985 l’avventura continua. Vengono chiamati in azienda giovani ricercatori universitari, si sperimentano nuovi vitigni che mai avevano respirato l’aria dell’Agro Pontino e si riscoprono uve autoctone ormai dimenticate. Inoltre vengono importati modelli di coltivazione ispirati a quelli utilizzati nel Bordeaux, in Australia ed in California, non a caso tutti territori baciati dalla brezza marina, proprio come l’Agro Pontino.

Casale del Giglio e i suoi collaboratori hanno voluto dare uno stimolo ad una nuova idea di vino, animati da uno spirito pionieristico e sospinti dal vento del cambiamento. La realizzazione del progetto si è basata sulla constatazione che i terreni bonificati non avevano un grande passato enologico. Trovandosi di fronte a un territorio tutto da esplorare dal punto di vista vitivinicolo, alla fine si è scoperto che la terra nascondeva un grande potenziale enologico.

Alla fine gli sforzi vengono ripagati e i risultati non si fanno attendere. Le etichette firmate Syrah, Petit Verdot, Viognier, Chardonnay, Petit Manseng e Sauvignon danno vini unici, dalle caratteristiche straordinarie e sono proprio le novità vinificate in purezza a suscitare meraviglia al palato.

I vini di Casale del Giglio

Mater Matuta

Il Petit Verdot, uva a bacca rossa tipica del Bordeaux molto esigente dal punto di vista della maturazione, sorprende per la sua ricchezza di struttura e il suo equilibrio. Il Petit Manseng, uva a bacca bianca originaria della regione basca francese, colpisce per la complessità olfattiva e il finale speziato.

Altro prodotto dall’impronta inconfondibile è il Mater Matuta, vino leggendario che trae il suo nome dall’antica dea dell’aurora. Il Syrah regala al Mater Matuta complessità e tannini eleganti mentre il Petit Verdot infonde intensità e struttura.

L’Aphrodisium, dedicato alla dea Afrodite Marina, è un vino bianco dolce da vendemmia tardiva (Petit Manseng, Viognier, Greco e Fiano). Le uve vengono lasciate sulla pianta ad appassire, disidratate dalla brezza marina regalando un bellissimo colore dorato profondo e un naso floreale e mieloso. In bocca risulta avvolgente e con un lungo finale con strie minerali.

Tutta la produzione di Casale del Giglio comprende vini unici e particolari di cui solo il palato può leggere ciò che non si può dire a parole.

Come arrivare a Casale del Giglio

Casale del Giglio è situata in provincia di Latina in località Le Ferriere (comune di Aprilia) ed è facilmente raggiungibile se vogliamo visitarla per una gita di enoturismo e degustare i suoi vini direttamente dal produttore.

Da Roma prendiamo l’uscita 26 del Grande Raccordo Anulare, direzione Pomezia-Latina e al Km 59,8 della Pontina svoltiamo in direzione Cisterna-Nettuno. Casale del Giglio si trova al Km13 della strada Cisterna-Nettuno.

Riferimenti e contatti Casale del Giglio

Casale del Giglio: 04100 Le Ferriere (Latina)

Strada Cisterna-Nettuno Km 13

Tel. 06-92.90.25.30

Fax 06-92.90.02.12

E-mail: info@casaledelgiglio.it

Orario Cantina

dal Lunedì al Venerdì:

07.30 – 12.00 13.00 – 16.30

Sabato (solo vendita al pubblico):

10.00 – 18.00 (continuato)

Per approfondimenti: www.casaledelgiglio.it

Segui Guido Cocozza l’autore dell’Enoblog Enologica Petrillo su Google+