L’attività di imbottigliamento del vino è la parte finale del processo di produzione in cantina ma non per questo risulta la meno importante. Oggi, a causa dell’alta competitività dei produttori vinicoli, è fondamentale presentare il prodotto nel modo migliore per convincere il Cliente ad acquistare la propria bottiglia. Infatti, studi recenti, hanno dimostrato che l’etichetta e il vestito generale della bottiglia di vino ricoprono un ruolo di primo piano nella scelta di acquisto nello scaffale.
Considerata l’importanza dell’imbottigliamento del vino è necessario che ogni cantina si doti di una linea di imbottigliamento moderna, di alto livello ed adeguata alle proprie esigenze produttive. Ricordiamo inoltre che una linea di imbottigliamento vino di qualità ha il vantaggio di lavorare il prodotto nel modo corretto permettendogli di conservare le caratteristiche organolettiche uniche di ogni bottiglia.
Andiamo a studiare come dovrebbe essere costituita una linea di imbottigliamento vino che soddisfi le esigenze di ogni cantina.
Imbottigliamento vino: lavaggio delle bottiglie
La prima operazione a cui devono essere sottoposte le bottiglie vuote è il lavaggio al fine di renderle sane e perfettamente pulite per non compromettere la qualità del vino che vi viene introdotto. Anche se si tratta di bottiglie nuove, presentano comunque polvere e tracce residue di sporco che devono essere accuratamente eliminate.
Il lavaggio delle bottiglie avviene nelle lavabottiglie a tunnel o nelle sciacquatrici.
Le lavabottiglie a tunnel si dividono in single-end quando il carico e lo scarico avviene nello stesso lato della macchina e double-end quando avviene su lati opposti. Entrambe le macchine possono essere formate da vari moduli a seconda delle esigenze della singola cantina.
Quando le bottiglie entrano nella lavabottiglie vengono sottoposte ad un ciclo di lavaggio delle durata di circa 30 minuti in cui vengono riscaldate gradualmente fino alla temperatura di lavaggio idonea e, una volta terminato il lavaggio, vengono raffreddate (sempre gradualmente) fino alla temperatura ambiente. La variazione lenta della temperatura è fondamentale per non far subire alle bottiglie di vetro shock termici che le possono rompere.
Le sciacquatrici sono macchinari enologici rotativi con le stesse funzionalità delle lavabottiglie a tunnel ma usate fondamentalmente per il lavaggio delle bottiglie nuove dove non c’è la necessità di staccare l’etichetta e di sottoporre le bottiglie e lavaggi troppo accurati.
Imbottigliamento vino: riempimento delle bottiglie
Dopo essere state lavate le bottiglie passano al secondo processo della linea di imbottigliamento vino, ossia il riempimento. Sicuramente questa è una delle attività più delicate di tutta la fase di imbottigliamento perché da essa dipende la stabilità e la corretta conservazione del vino.
In commercio si possono trovare varie tipologie di riempitrici a seconda del vino che bisogna imbottigliare (vino fermo o spumante) e della modalità di riempimento (depressione, gravità, isobarica).
Considerata l’importanza della fase di riempimento delle bottiglie, le riempitrici devono soddisfare una serie di requisiti fondamentali:
- Possibilità di imbottigliare varie tipologie di bottiglie,
- Cambio di formato veloce, semplice e senza sostituire parti meccaniche della macchina,
- Alta capacità produttiva,
- Materiale di costruzione acciaio inox AISI 304,
- Affidabilità senza fermi produzione,
- Garantire le qualità organolettiche del vino,
- Garantire il massimo igiene,
- Facilità di pulizia.
Imbottigliamento vino: tappatrici, gabbiettatrici e capsulatrici
Dopo aver riempito la bottiglia di vino è necessario l’inserimento del tappo e della capsula. Le attrezzature enologiche adibite a questa fase dell’imbottigliamento vino sono le tappatrici, le gabbiettatrici e le capsulatrici.
Le tappatrici e le gabbiettatrici hanno il compito di inserire il tappo sul collo della bottiglia. In commercio ci sono varie tipologie di tappo dalle caratteristiche differenti adatte a tutte le esigenze; il materiale più utilizzato è il sughero che ha numerosi vantaggi ma presenta lo spiacevole inconveniente del “sapore di tappo o TCA” cui vengono colpite quasi il 5% delle bottiglie di vino. Per questo ultimamente si sono cercati alcuni materiali sostitutivi come quelli sintetici, di vetro e la capsula Stelvin ma i risultati non sono ancora del tutto soddisfacenti soprattutto se si vuole conservare il vino a lungo. Le gabbiettatrici sono utilizzate per inserire nelle bottiglie degli spumanti il classico tappo a fungo.
Le tappatrici per tappi di sughero o sintetici sono costituite dai seguenti blocchi:
- Contenitore per tappi,
- Coclea per distanziare l’ingresso delle bottiglie,
- Stella rotante,
- Testa tappante.
Dopo aver inserito il tappo è arrivato il momento dell’applicazione della capsula in stagno o materiali termoretraibili grazie alle capsulatrici. Le capsule hanno diversi motivi di utilizzo: proteggono il tappo consentendo comunque il passaggio di aria, completano il packaging della bottiglia e permettono di inserire il marchio della cantina.
Imbottigliamento vino: etichettatura
L’ultima fase in una linea di imbottigliamento vino è l’etichettatura effettuata dalle etichettatrici che applicano sulle bottiglie le etichette autoadesive o con l’ausilio di colla.
L’etichetta oltre a riportare le informazioni obbligatorie per legge serve a rifinire il vestito della bottiglia rendendola più visibile sugli scaffali e ben riconoscibile dalla concorrenza.
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Linee di imbottigliamento vino
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