Le pompe per il vino sono uno dei macchinari in enologia più utilizzati e presenti in quasi tutte le fasi di lavorazione in cantina. Tra queste le pompe volumetriche sono le più diffuse e, grazie alla varietà di varianti di funzionamento, sono adattabili a tutte le esigenze.
Il funzionamento delle pompe volumetriche si basa sulla variazione del volume di una camera che provoca prima l’aspirazione e quindi la spinta del liquido. Proprio per far capire meglio il funzionamento delle pompe volumetriche, teniamo conto che il cuore umano si basa su questo principio.
Le pompe volumetriche comprendono una grande tipologia di pompe a seconda del loro funzionamento e, in particolare, la prima grande differenziazione è legata alla modalità in cui viene provocata la variazione di volume delle camere. Parleremo di pompe volumetriche alternative se il pompaggio è provocato da il movimento alternativo di un cilindro in cui scorre un pistone, mentre le pompe volumetriche rotative sono costituite da una serie di elementi che ruotano intorno al proprio asse provocando la variazione di volume necessaria per pompare il fluido. Per completezza di informazione ricordiamo che la pompa peristaltica ricade in questa famiglia.
Pompe volumetriche alternative a pistone
Le pompe volumetriche alternative (o pompe a pistone) sono costituite da un cilindro in cui scorre, con movimento alternato, un pistone. Nelle condutture (di aspirazione e di mandata) collegate alla pompa, saranno posizionate opportune valvole di ritegno che permettono al vino di scorrere in una sola direzione e di non refluire verso il punto da cui è stato aspirato.
Il pistone muovendosi all’interno del cilindro, varia gli spazi producendo una variazione di pressione (in negativo e in positivo) che a sua volte è responsabile dell’aspirazione e del pompaggio del fluido.
Lo stantuffo può essere di due tipologie:
- stantuffo tuffante che è formato da un corpo cilindrico che entrando ed uscendo dalla camera provoca una variazione di volume,
- stantuffo a disco (o aderente) che è formato da un disco collegato ad un’asta con le tenute poste alla sua periferia.
Una caratteristica delle pompe volumetriche alternative è che sono autoadescanti e che quindi non devono essere riempite in anticipo del liquido che devono pompare ma ci penseranno loro ad aspirarlo.
In enologia le pompe alternative maggiormente utilizzate sono quelle a stantuffo aspirante-premente dove, nella fase di aspirazione si produce una depressione che permette l’apertura della valvola e l’aspirazione del vino. Nella fase successiva, a causa della pressione nella camera che aumenta, si chiude la prima valvola, si apre la seconda e il vino viene spinto nella conduttura di uscita.
Uno dei problemi delle pompe enologiche alternative è l’effetto pulsante provocato dal loro funzionamento. Per ovviare a questo inconveniente, o comunque ridurlo, viene posta una camera d’aria dopo la valvola d’uscita che nella fase di decompressione cede parte del liquido per regolarne il flusso.
Pompe volumetriche alternative a membrana
Le pompe a membrana sono un’altra tipologia di pompe volumetriche alternative molto simili nel funzionamento alla pompa a stantuffo tuffante dove, al posto dello stantuffo, è posta una membrana deformabile.
In questa tipologia di pompe la variazione del volume è dovuta al movimento nelle due direzioni di una membrana causato da azioni meccaniche o pneumatiche ed è particolarmente indicata quando si devono trattare liquidi con particelle solide in sospensione abrasive e particolari tipi di filtrazione.
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